La Cassazione chiarisce cosa si intenda per decoro architettonico

Cass. civ., sez. II, ord., 12 giugno 2023, n° 16518

Chiamata a decidere su una vicenda riguardante una lite condominiale la Cassazione ha colto l’occasione per fare chiarezza in materia di decoro architettonico specificando che: “in materia di condominio negli edifici, nel valutare l’impatto di un’opera modificativa sul decoro architettonico è da adottare un criterio di reciproco temperamento tra i rilievi attribuiti all’unitarietà di linee e di stile originaria, alle menomazioni apportate da precedenti modifiche e all’alterazione prodotta dall’opera modificativa sottoposta a giudizio, senza che possa conferirsi rilevanza da sola decisiva, al fine di escludere un’attuale lesione del decoro architettonico, al degrado estetico prodotto da precedenti alterazioni”.

Per la Cassazione, il licenziamento del genitore obbligato giustifica la riduzione dell’assegno di mantenimento dei figli

Cass. civ. Sez. I, Ord., (ud. 24/11/2022) 30-05-2023, n° 15101

La Suprema Corte ha affermato il principio secondo cui “qualora venga proposta istanza di revisione delle condizioni economiche della separazione consensuale, il giudice può e deve procedere alla chiesta modificazione quando l’equilibrio economico, risultante dai patti della separazione consensuale e dalle parti voluto con riguardo alle circostanze in quel momento esistenti, risulti alterato per la sopravvenienza di circostanze che le parti stesse non avrebbero potuto tener presenti nel fissare quei patti” . Nella fattispecie in esame  il licenziamento del padre obbligato risulta una circostanza sopravvenuta non prevedibile al momento della iniziale determinazione dell’assegno di mantenimento, che ha causato un effettivo depauperamento delle sostanze di quest’ultimo, tale da postulare una rinnovata valutazione comparativa della situazione economico-patrimoniale delle parti.

Bigenitorialità non vuol dire tempo paritario presso ciascun genitore

Cassazione civile, sez. I, ordinanza 10/12/2018 n° 31902

Il principio della bigenitorialità è da intendersi quale presenza comune dei genitori nella vita del figlio, idonea a garantirgli una stabile consuetudine di vita e salde relazioni affettive con entrambi, i quali hanno il dovere di cooperare nella sua assistenza, educazione ed istruzione” (Cass. Civ. n. 18817 23.09.2015).

Locazione, il subentro va sempre comunicato al locatore

Cassazione civile, sez. I, ordinanza 10/12/2018 n° 31902

Cassazione civile, sez. III, sentenza 30/10/2018 n° 27441
In tema di locazione, l’art. 6 della legge n. 392/1978 stabilisce che, in caso di separazione consensuale, nel contratto di locazione succede al conduttore l’altro coniuge, se il diritto di abitare nella casa familiare sia stato attribuito dal giudice a quest’ultimo.
La Corte di Cassazione ha affermato il principio secondo cui il locatore ha il diritto di conoscere il nuovo soggetto divenuto titolare di diritti ed obblighi derivanti dal rapporto di locazione.
Così si esprime la Suprema Corte:
il locatore…..omissis…ha comunque il diritto di conoscere quale sia il soggetto divenuto nuovo titolare dei diritti e degli obblighi scaturenti dal rapporto (sia agli effetti di un controllo della regolarità della vicenda traslativa, sia agli effetti dell’individuazione della controparte interessata alle future vicende contrattuali, quali la rinnovazione, l’aggiornamento del canone, la risoluzione).

RC auto copre anche il danno al veicolo fermo in un parcheggio

Cassazione civile, sez. I, ordinanza 10/12/2018 n° 31902

Corte giustizia Unione Europea, sez. VI, sentenza 15/11/2018 n° C‑648/17
La situazione in cui il passeggero di un veicolo fermo in un parcheggio, nell’aprire la portiera, abbia urtato e danneggiato la macchina posteggiata accanto ad esso rientra nella nozione di «circolazione dei veicoli». Infatti, la circostanza che il sinistro sia dipeso dalla condotta del passeggero (e non da un’azione del conducente) non preclude che l’uso del veicolo rientri nella sua funzione di mezzo di trasporto e, di conseguenza, nella nozione di «circolazione dei veicoli» di cui alla normativa comunitaria. Infatti, la ratio della disciplina in materia di responsabilità civile automobilistica risiede da una parte nel garantire la libera circolazione dei veicoli e dall’altra nel tutelare le vittime degli incidenti causati da tali veicoli.
Così dichiara la Corte Europea:
L’articolo 3, paragrafo 1, della direttiva 72/166/CEE del Consiglio, del 24 aprile 1972, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di assicurazione della responsabilità civile risultante dalla circolazione di autoveicoli e di controllo dell’obbligo di assicurare tale responsabilità, deve essere interpretato nel senso che rientra nella nozione di «circolazione dei veicoli», di cui a tale disposizione, una situazione in cui il passeggero di un veicolo fermo in un parcheggio, nell’aprire la portiera del suddetto veicolo, ha urtato e danneggiato il veicolo parcheggiato accanto ad esso.

Volo cancellato: diritto al rimborso del biglietto comprende le commissioni

Cassazione civile, sez. I, ordinanza 10/12/2018 n° 31902

Corte giustizia Unione Europea, sez. VIII, sentenza 12/09/2018 n° C‑601/17
In caso di cancellazione del volo aereo, il passeggero ha diritto al rimborso completo del prezzo del biglietto, comprensivo anche delle commissioni operate dagli intermediari tra il vettore ed il passeggero, solo se la compagnia aerea sia a conoscenza di dette commissioni.

La Corte di Giustizia interpreta l’art. 8 paragrafo 1 del Regolamento 261/2004
«nel senso che il prezzo del biglietto che deve essere preso in considerazione per stabilire l’importo del rimborso dovuto dal vettore aereo a un passeggero in caso di cancellazione di un volo include la differenza tra l’importo pagato dal passeggero stesso e quello ricevuto da tale vettore aereo, la quale corrisponde a una commissione percepita da una persona intervenuta in qualità di intermediario tra questi ultimi due, a meno che tale commissione sia stata fissata all’insaputa del vettore aereo in questione, circostanza che spetta al giudice del rinvio verificare».